In Vaticano è stata aperta la Documentazione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi
Editoriale di P. Massimiliano Noviello OFMCap
Il 30 novembre 2018, a Roma, presso la Cancelleria della Congregazione delle Cause dei Santi, alle ore 11.30, si è proceduto all’apertura delle casse contenenti le due copie dei documenti dell’Inchiesta Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi, conclusasi nella Cattedrale di Napoli il 27 ottobre 2018.
Una felice – e non casuale – coincidenza dimostra che nello stesso mese di ottobre di diciassette anni prima (2001) i genitori della Serva di Dio Enrichetta, Luigi e Maria, venivano beatificati a Roma, in Piazza S. Pietro, da Sua Santità S. Giovanni Paolo II.
Ora prende il via la Fase Romana della Causa. Il notaio attuario, l’Avv. Vincenzo De Feo, e il Postulatore delle Cause dei Santi, P. Massimiliano Noviello OFMCap, hanno assistito nella Sede della Congregazione delle Cause dei Santi alla rimozione da parte dell’ufficiale preposto, Mons. Giacomo Pappalardo, dei sigilli apposti nel giorno della Chiusura dell’Inchiesta dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli, Sua Emin.za Rev.ma il Cardinale Crescenzio Sepe.
La Serva di Dio Enrichetta compie un altro passo nella sua storia: entra ora in Vaticano, presso la Congregazione deputata dalla Sede Apostolica al riconoscimento dell’eroicità delle virtù. Entra laddove non a tutti è concesso, ma solo a chi viene proposto alla Chiesa quale esemplare discepolo di Cristo.
Lo stesso Postulatore P. Massimiliano Noviello, designato da Sua Emin.za Rev.ma il Cardinale Sepe per il prosieguo della Causa nella Fase Romana, è stato poi di fatto nominato dalla Congregazione delle Cause dei Santi come “Postulatore nella Fase Romana”. Con questo mandato egli dovrà seguire passo dopo passo le ulteriori fasi del Processo, che prevede come prossima tappa l’analisi dei documenti acquisiti, i quali sono necessari per elaborare la cosiddetta “Positio super virtutibus”, un volume ove si trova raccolto tutto il materiale utile a dimostrare la presunta eroicità delle virtù della Serva di Dio. In seguito alla eventuale dichiarazione dell’eroicità delle virtù, l’intervento di un miracolo realizzato per sua intercessione rappresenterà poi il requisito indispensabile per la Beatificazione.
La vita, gli scritti, le testimonianze della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi passano così dalla piccola famiglia diocesana alla grande famiglia della Chiesa Cattolica.
Al di là dell’aspetto materiale, questo atto ha tutto il significato di un ‘mandato’ – “Andate e riferite alla Chiesa quello che avete udito e visto” -: in questa terra napoletana – in mezzo a questa gente semplice, ma dalla fede grande -, è passata una donna di vera e profonda “umanità”, che ha saputo vivere e piantare semi di santità. «Una vita – ha detto il Cardinale Sepe – dove il primato è stato servire Dio, nell’acuta avvertenza del suo disegno, nell’obbedienza perfetta al Vangelo, nella donazione al Signore di tutta l’esistenza, sino alla scelta della verginità».
Una stupenda visione si apriva davanti ai nostri occhi la mattina di quel 30 novembre 2018: la Basilica di S. Pietro con il colonnato, la piazza, i palazzi vaticani… Fu una grande emozione per tutti noi trovarsi davanti al portone d’ingresso della Sacra Congregazione delle Cause dei Santi in Vaticano.
Con il ricordo ancora vivo e vibrante di quel momento che coronava anni di attesa fervente e impegno incessante, la nostra mente e il nostro cuore – guardando alla Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi – si volgono beneauguranti alla maggior gloria di Dio, mirabile in tutti i suoi Santi, e all’edificazione del suo popolo santo.
Da Il mestolino n.22 del 22 Maggio 2019.