Un provvidenziale intervento
I l 6 aprile 2018 si è svolta nella cattedrale di Napoli l’Apertura del Processo diocesano di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi, presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe, con la presenza di altri vescovi, religiosi e numerosi fedeli. In quel giorno avrei voluto partecipare anch’io all’evento, poiché sono affascinato dalla figura della Serva di Dio, per le sue opere di carità e soprattutto perché era crocerossina, figura molto vicina alla mia professione di fisioterapista. Personalmente ammiro Enrichetta per il suo animo nobile, per la carità che lei ha saputo esprimere e soprattutto per l’aiuto dato al prossimo, ispirandosi all’esempio dei suoi genitori i Beati Coniugi Luigi e Maria e anche in virtù della sua indole umanitaria, allo stesso modo con cui noi professionisti della salute dobbiamo essere pronti a donarci a tutti con il sorriso e con le opere. Quel 6 aprile, per volontà di Dio, proprio nel giorno del suo compleanno, si svolse per me la terza prova del concorso per fisioterapista all’Ospedale Santobono di Napoli e questo non mi consentì di essere presente all’Apertura del Processo della Serva di Dio Enrichetta, recandomi un certo dispiacere e senso di frustrazione che però superai con la preghiera e l’abbandono in Dio. Tuttavia pregai personalmente la Serva di Dio d’intercedere per me affinché riuscissi a superare l’orale del concorso, il primo per la mia figura professionale che si teneva dopo 40 anni in Campania. Oggi, 6 maggio, a distanza di un mese da quel giorno ho saputo della mia idoneità al concorso e quindi della mia possibile speranza di essere assunto prima o poi in ospedale, per poter aiutare i malati nello spirito e nel corpo sull’esempio di “mamma Enrichetta”. Che Dio ed Enrichetta mi assistano! Il mese di giugno 2019 per me è stato un mese molto intenso e soprattutto un mese di abbandono totale nella volontà di Dio. Quel Dio che nella sua umiltà e nel suo continuo donarsi a noi per amore mostrò la sua potenza nel vincere le tenebre del male. Il 15 giugno 2019, io e Regina ci siamo sposati dopo nove anni di fidanzamento e soprattutto abbiamo deciso di farlo in una condizione di vita semplice ma piena di amore, affidandoci completamente a Dio e ripetendoci: “Dio non ha mai fatto mancare nulla a nessuno e non lo farà neanche con noi”. Abbiamo seguito la sua volontà e Dio ha compreso quanto ci fidiamo di Lui e quanto Lo amiamo. Così il 24 giugno 2019 è arrivato il telegramma di assunzione a tempo indeterminato in ospedale! Finalmente potevo dedicarmi ai malati per assisterli prima nell’animo e poi nel corpo, proprio come faceva “Mamma Enrichetta” e il mio amato San Giuseppe Moscati. A questo proposito, pensandoci bene, desidero aggiungere che il 7 aprile precedente ero anche diventato ministro straordinario dell’Eucarestia. Non potrò mai ringraziare fino in fondo Dio per la gioia e la serenità che mi stava donando in quel momento e soprattutto per la certezza di poter creare una famiglia a cui garantire stabilità, viste le mie tante preoccupazioni economiche. Non potrò però dimenticare un pensiero che si levava di continuo nella mia mente: quella richiesta, fatta il 6 aprile 2018 affidandomi alla Serva di Dio Enrichetta, era stata esaudita. Un altro tassello si aggiunge al complesso mosaico della personalità culturale della Serva di Dio Enrichetta, ulteriore contributo alla comprensione della gentilezza d’animo di una persona bella prima che Santa.
Francesco de Stefano