Il Cardinale Crescenzio Sepe onora Cimitile nella Festa di san Felice in Pincis
Con gioia e grande trepidazione la comunità parrocchiale san Felice in Pincis e tutto il popolo di Cimitile hanno dato il benvenuto a Sua Eminenza Crescenzio Sepe la sera del 13 gennaio, in occasione della Celebrazione Vespertina della solennità di S. Felice, confessore e “martire”: una presenza fortemente voluta dal Comitato Festa 2020 e dal vice-presidente Giovanni Napolitano e annunciata dal parroco Don Cosimo Damiano Esposito e presidente. Lieti di accogliere il Porporato, i fedeli hanno mostrato tutta la loro riconoscenza per aver voluto onorare della sua presenza la piccola realtà ecclesiale di Cimitile. Il calore della comunità, il saluto della parrocchia, l’inno cantato
dai bambini, le parole di amicizia espresse da Mons. Giovanni Rinaldi, la gioia del parroco Don Cosimo, e l’emozione delle istituzioni civili rappresentate dal sindaco Nunzio Provvisiero hanno lasciato trapelare la profonda commo zione e la grande esultanza che pervadeva l’animo di tutti i convenuti. La novena a S Felice, tenuta anche quest’anno da P. Massimiliano Noviello OFMCap, Postulatore della Causa di Canonizzazione della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi, ha dato la possibilità di approfondire le Sacre Scritture, meditare sulla Parola di Dio, conoscere la vita dei Santi e dilatare le relazioni comunitarie giungendo così con un animo ardente alla memoria liturgica del Protettore. Anche la Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi – come P. Massimiliano Noviello ha giustamente indicato fin dall’inizio del novenario – “è giunta” quest’anno a Cimitile – secondo il desiderio del parroco don Cosimo e del Comitato Festa 2020 -, esprimendosi con le sue stesse parole, così profonde ed espressive, volte ad accogliere nella quotidianità l’esaltante e gioiosa presenza di Dio in Cristo: «O mio Dio, tu sei il mio compagno di viaggio. Tu dai senso al mio cammino», impresse sui drappi festivi che scendevano solennemente ai lati dell’altare maggiore della chiesa parrocchiale. Storie di santità che si intrecciano, modelli di vita, espressioni pure e semplici del volto di Dio, esempi che si sintetizzano tutte nell’unico vocabolo della fede: l’Amore di Cristo. “Un amore che infiamma” come asserito dal Vescovo Metropolita di Napoli nell’omelia, con parole speciali rivolte anche al coro dei bambini “un coro così bello ed armonioso – ha detto – non l’ho mai visto”. “Ringrazio Cimitile, questa terra e questa Diocesi, per il dono che attraverso i suoi Santi fa non solo alla nostra Regione, ma alla Chiesa universale – ha dichiarato a conclusione della sua omelia prima della sua particolare ‘paterna’ benedizione – la vita di Felice trasmessa dagli scritti e dall’opera di Paolino è un dono prezioso per tutti noi”.
Di Giuseppe Trinchese