La strada del Signore è sempre piena di luce!
La conoscenza intensa e gioiosa con la Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi
La mia infanzia non è stata facile. La mia crescita infatti è coincisa con la cultura di strada, accumulando esperienze sia negative che positive le quali hanno segnato a loro modo la mia crescita. Gli anni passati sono trascorsi tra alti e bassi di vita adolescenziale i quali, pur difficoltosi, tuttavia hanno portato anche luce nella mia vita: come ad esempio l’incontro con mia moglie. Anche se tra mille insidie la vita è stata sempre ricca di colpi di scena: uno su tutti – cosa che ritengo di primaria importanza e dunque fondamentale nella mia vita personale, coniugale, matrimoniale e spirituale – è stata la conoscenza della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi, avvenuta grazie a P. Massimiliano il quale ci ha onorato proprio nel farcela conoscere. Ricordo ancora il giorno in cui P. Massimiliano Noviello ci comunicò che saremmo andati a Roma per incontrarla. La mia risposta fu: «Sì, Padre! Io però non la chiamerò “Mamma Enrichetta” – Padre Massimiliano così l’ha sempre chiamata -, avendo perso mia mamma così prematuramente, dopo anni di malattia, e poi non avrei mai dato a nessuno questo appellativo». Arrivando a Roma – una città che ha già un suo grande fascino -, in via Depretis, ed entrando poi in quella casa “benedetta” avvertii un particolare “livello” di eleganza dovuta all’organizzazione familiare, all’educazione e alla gentilezza. Io e mia moglie ricevemmo una sensazione di benessere, gioia, armonia umana e spirituale profonda e indescrivibile. Mia moglie per prima ebbe il piacere di conoscerla, parlando con lei. Io invece ero in attesa in un’altra stanza. Sinceramente mai avrei immaginato che, arrivato il mio momento, mi sedessi davanti a lei dicendole: “Mamma Enrichetta”. Mi uscì normale e spontaneo! Un fascio di luce avvolgeva la sua persona, penetrando dalla finestra alle sue spalle: fu quasi “paradisiaco”, come se Qualcuno ci illuminasse. Iniziai a parlare con una tranquillità inaspettata, dettata dal cuore che si apriva con un’emozione profonda mai avvertita nei miei anni di vita fino a quel momento.
Le risposte alle mie domande arrivavano, con lucidità e profondità, da una donna che alla mia vista era in età avanzata, al punto di spiazzare le mie più sicure attese. Già da questo si percepiva in modo evidente, chiarissimo, il privilegio di essere seduto vicino ad una santa persona. I discorsi furono intensi. Ma tra tutti voglio evidenziare una cosa che porto nella mia mente. La Serva di Dio mi disse: «Sarai il capo dei barbieri». In quello stesso momento avvertii che non era presagio di potere umano, ma un’identificazione della mia persona ad un esempio da seguire rispettando la Parola di Dio. Dico “un esempio” non perché oggi sia un uomo di autorità: ho infatti riscontrato che negli anni, seguendo i consigli della nostra carissima amica la Serva di Dio Enrichetta, la strada del Signore non è sempre facile e il diavolo ci mette spesso le corna soprattutto nelle famiglie che si amano. Tuttavia posso testimoniare, con forza e convinzione, che dietro ogni calvario spunta sempre un raggio di sole, capace di spazzare il buio delle tenebre. La cosa importante è portare sempre Gesù nel cuore.
Grazie “Mamma Enrichetta”!
Raccontato da: Giovanni Napolitano